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Sicurezza informatica: le nuove direttive NIS2
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Attentato a Donald Trump: la tecnologia a favore dell’FBI
Tra le news del mese di luglio provenienti dagli USA, troviamo il tragico episodio avvenuto in Pennsylvania. Parliamo dell’attentato a Donald Trump, il quale è stato ferito da un uomo, che gli ha sparato all’orecchio.
L’attentatore è stato trovato ed ucciso dalle forze dell’ordine, dopo che avevano materiale esplosivo nell'auto e, secondo quanto riportato dal New York Times, anche nella sua abitazione.
Dunque, tutto bene quel che finisce bene per Trump… Ma non si può dire lo stesso per l’attentatore Thomas Matthew Crook, per il quale sono state avviate delle indagini, che l’FBI è riuscita a portare avanti in maniera celere grazie alla tecnologia.
L’FBI sblocca lo smartphone dell’attentatore, riuscendo ad accedere a diverse informazioni. Il processo tecnologico ha favorito l’intervento delle forze dell’ordine, velocizzando le indagini, per archiviare il caso Trump. Infatti, tra gli strumenti avanzati utilizzati dalle forze dell’ordine vi sono: GrayKey, un dispositivo in grado di sbloccare i codici di accesso; UFED in grado di sbloccare gli IPhone e accedere ai dati; Cellebrite, un dispositivo per estrarre dati da smartphone.
Insomma, c’è da considerare che, prima dell’innovazione tecnologica, i processi di indagine dell’FBI avevano bisogno di settimane o mesi, per concretizzarsi, ma il progresso è sempre più in rapida espansione e questo risulta sicuramente un dato a vantaggio in molte circostanze.
In seguito all’episodio, che ha visto protagonista Donald Trump, possiamo affermare che ormai la tecnologia presenta sicuramente innumerevoli vantaggi, come l’analisi avanzata di dati, automatismi che riducono gli errori umani, algoritmi che indirizzano verso strategie digitali sempre più all’avanguardia.
Tuttavia, il facile e rapido accesso a tutti i dati e informazioni può portare violazioni della privacy, oppure errori dovuti al mal funzionamento o ad un addestramento sbagliato dell’algoritmo, che induce in sbagli e costanti ricadute di sistema. Quindi occorre prestare attenzione a ciò che si può trovare nel mondo digitale e, con le giuste precauzioni, navigare e usufruire dei servizi digitali in maniera sicura e consapevole.
Dunque, in relazione a quanto accaduto a Donald Trump, possiamo dire che, grazie al supporto della tecnologia avanzata, il mondo del digitale è pieno di software e sistemi in grado di superare i limiti umani e di arrivare dove la mente umana non arriva, oltrepassando, spesso e volentieri, i confini che regolano le normative sulla privacy e sicurezza.
Oggi, gli utenti sono costantemente a rischio, partendo dai consensi che si lasciano quando si accede a determinati siti web, fino ad arrivare all’accettazione di accesso, spesso involontaria, a dati personali o a strumenti, quali fotocamere e microfoni.
In conseguenza di ciò, il mondo tecnologico è un mare aperto, in cui ci si scontra con diversi pericoli, con conseguenti danni, spesso anche permanenti.
In casi estremi, come questo tragico episodio, i limiti sono stati bypassati, ma fin dove ci si può spingere per un’azienda o un brand?
Noi di Sirion Digital siamo pronti ad offrirti tutta la nostra passione, esperienza e professionalità, per supportarti in ogni dinamica digitale e aiutarti a fronteggiare i pericoli presenti sul web. Quando si parla di privacy, diventa fondamentale tutelare i nostri clienti e renderli consapevoli dei rischi e delle azioni da mettere in atto per difendersi.
La tecnologia offre innumerevoli opportunità, quindi entra in un porto sicuro e affidati a veri professionisti del settore, per limitare i pericoli e navigare in sicurezza!